L’obiettivo è sostenere famiglie, imprese ed enti locali delle aree colpite dalle alluvioni di maggio scorso.

Si parte dal contributo per la sostituzione del veicolo per chi ha avuto l’auto o altri mezzi distrutti, misura cui la Giunta regionale ha già deciso di destinare una fetta consistente dei fondi raccolti attraverso la campagna regionale; passando per i fondi destinati alle famiglie in maggiore difficoltà e per i Comuni e gli Enti locali destinati a scuole, sociale, cultura e impianti sportivi. Prevista anche la possibilità di intervenire a sostegno delle aziende del territorio.

A queste misure se ne affianca una straordinaria finanziata con le risorse del bilancio regionale per contributi straordinari ai Comuni emiliano-romagnoli che hanno subito danni a causa dell’ondata di maltempo, grandine e trombe d’aria del luglio scorso; nonchè l’intervento tributario per rimborsare il pagamento del bollo in caso di rottamazione a causa dell’alluvione.

Infine – sempre con risorse regionali – ristori per gli acquacoltori le cui produzione siano messe in ginocchio dalla proliferazione del granchio blu.

Sono questi gli obiettivi della proposta di legge regionale approvata dalla Giunta nella prima metà di settembre su “Misure urgenti a sostegno delle comunità e dei territori della Regione Emilia-Romagna colpiti dai recenti eventi emergenziali”. La norma permetterà l’utilizzo delle donazioni arrivate grazie alla campagna regionale “Un aiuto per l’Emilia-Romagna”. Si tratta di oltre 50 milioni di euro raccolti in piena trasparenza e a supporto di cittadini e famiglie, Enti locali e imprese. Gli altri fondi del bilancio regionale serviranno per i contributi straordinari per grandine e trombe d’aria (3 milioni di euro complessivi) e ai ristoratori e acquacoltori (1 milione), oltre che al rimborso del bollo auto (1 milione).

La proposta di legge è stata inviata all’Assemblea legislativa per l’approvazione in tempi rapidi, vista la necessità di arrivare velocemente all’erogazione di contributi e risorse.

 

La Regione Emilia-Romagna ha presentato inoltre le proposte dei emendamento al Decreto del Governo: destinare a famiglie e imprese le risorse già stanziate per gli ammortizzatori sociali (900 milioni) e per le aziende votate all’export (300 milioni), finora utilizzate in minima parte (12-13 milioni). Si tratta di oltre un miliardo di euro che rischia di rientrare nella contabilità dei ministeri e non arrivare alle comunità colpite.

È questa la prima proposta di emendamento al D.L. 104 del Governo (“Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”), nella parte sulla ricostruzione post alluvione all’art. 23.

La seconda proposta prevede l’introduzione del credito d’imposta per risollevare le zone colpite dall’alluvione seguendo lo schema adottato per il terremoto del 2012: le banche anticipano le risorse necessarie a cittadini, famiglie, aziende per ripristinare i danni subiti e successivamente lo Stato le ristora attraverso detrazioni fiscali. Si tratta di uno strumento snello, che semplificherebbe la vita di cittadini e imprese, assicurando tutte le risorse necessarie e consentendo allo Stato di dilazionare l’impatto finanziario su 25 anni, anche attraverso il ponte della Cassa Depositi e Prestiti.

Il terzo emendamento formalizzato nei giorni scorsi al Senato riguarda la possibilità di rafforzare le strutture tecniche di tutti gli Enti pubblici, individuati dal commissario Figliuolo come soggetti attuatori per gli interventi su fiumi, canali, strade, frane ed edifici danneggiati con assunzioni a tempo determinato.

Si tratta di proposte condivise con le parti sociali e gli Enti locali al tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima e già presentate dalla Regione Emilia-Romagna in sede di Conferenza unificata, ora all’esame delle Commissioni del Senato.

Sui rimborsi, da parte del Governo continuano a giungere rassicurazioni. E proprio in questi giorni stiamo collaborando attivamente con la struttura commissariale per la ricostruzione affinché le ordinanze per imprese e famiglie siano le migliori possibili ed escano rapidamente. Perché al momento cittadini e aziende continuano a non aver ricevuto nulla dallo Stato, al di là per contributo di primo sostegno e di quello di autonoma sistemazione, che abbiamo avviato nella prima fase insieme alla Protezione civile nazionale– ha ribadito il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel corso di una conferenza stampa con una rappresentanza di sindaci dei territori colpiti-. Il problema è che per la ricostruzione privata, ad oggi, mancano proprio le risorse. Anche a nome delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali che stanno collaborando quotidianamente con noi torniamo a rinnovare la proposte che abbiamo condiviso come Conferenza Regioni, Anci e Upi e che abbiamo trasmesso al Governo e a tutti i parlamentari eletti in Emilia-Romagna: chiediamo cioè che tutte le risorse stanziate dal primo decreto per l’alluvione e non utilizzate vengano assegnate al commissario Figliuolo per indennizzare i privati, oltre che l’introduzione del credito d’imposta e il potenziamento delle strutture tecniche. Sarebbe paradossale e ingiustificabile- ha concluso il presidente- che le risorse stanziate non fossero usate qui per gli alluvionati”.

 

Per le notizie complete: