Un’azione concreta che segna un passo avanti decisivo per favorire la transizione verso un nuovo modello di sviluppo basato sul risparmio delle materie prime e il riutilizzo degli scarti: contributi a fondo perduto alle micro, piccole e medie imprese che investono in sostenibilità con domande online dal 9 aprile al 21 maggio.

L’obiettivo è produrre meno rifiuti, riutilizzare materiali e accrescere il riciclo. L’Emilia-Romagna lancia il primo bando per finanziare progetti di micro, piccole e medie imprese impegnate nel raccogliere la sfida della sostenibilità. L’atto della Giunta dà tempo fino al prossimo 21 maggio per la richiesta di contributi a fondo perduto da parte delle attività produttive con sede nel territorio regionale. A disposizione un pacchetto complessivo di 10 milioni di euro finanziato con risorse del Por Fesr 2021/2027. Sette milioni di euro, sul totale dei fondi disponibili, sono riservati al potenziamento degli impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti, o a realizzarne nuovi. Tra gli altri progetti ammissibili a finanziamento, la riconversione e/o riqualificazione dell’attività produttiva all’insegna di un utilizzo più efficiente delle risorse.

 

Come e quando presentare richiesta

La finestra temporale in cui si potranno presentare le domande di contributo è dalle 10 di martedì 9 aprile alle 13 di martedì 21 maggio 2024. Possono partecipare micro, piccole e medie imprese dell’Emilia-Romagna. Sarà possibile effettuare la domanda solo per via telematica tramite l’applicazione web “Sfinge 2020”, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili sul sito internet della Regione a questo indirizzo, nella sezione dedicata al bando. Per l’accesso all’applicativo Sfinge 2020 dovranno essere utilizzati lo Spid, la CIE o la Carta nazionale dei servizi del rappresentante legale o della persona da questi incaricata e/o delegata alla trasmissione dell’istanza.

 

Ammontare dei contributi concedibili

Il bando prevede la concessione di contributi a fondo perduto per progetti di valore non inferiore a 100mila euro. Per le aziende in regime “de minimis”, il sussidio non potrà superare il 40% del costo dell’investimento, nel limite massimo di 300mila euro.

Per i progetti di innovazione finalizzati a valere sul regime di esenzione, il contributo massimo è di 300.000 euro per investimenti che assicurano una capacità di riciclo inferiore a 5.000 tonnellate/anno; sale a 500.000 euro per una capacità di riciclo almeno pari a 5.000 tonnellate/anno; a 1.000.000 a fronte di 10.000 tonnellate/anno e a 2.000.000 per 20.000 tonnellate/anno.

Nel caso di interventi per nuovi impianti di trattamento e riciclaggio o per potenziare quelli esistenti, il contributo potrà essere maggiorato del 5% se prevista la riduzione dei consumi energetici; se funzionali ad ottenere un’etichettatura di sostenibilità ambientale o il recupero di materia; per interventi di simbiosi industriale; per azioni promosse da attività produttive con fatturato annuo pari o maggiore a 2 milioni di euro, in possesso del rating di legalità, oppure operanti in aree interne, montane o alluvionate nel maggio 2023.

I progetti di innovazione finalizzati alla riconversione dell’attività economica verso l’economia circolare potranno venire premiati con un 5% di finanziamento aggiuntivo in caso di ricaduta positiva in termini occupazionali; se presentati da aziende con rilevanza della presenza femminile e/o giovanile, in possesso del rating di legalità (e fatturato annuo pari o maggiore a  2 mln di euro), operanti in aree interne, montane o segnate dal maltempo del maggio 2023.